Sia a Roma nel Parco dell'Appia, sia ad Amsterdam nell'Amstelpark, sto parlando con diverse persone che si occupano del parco. In una conversazione con volontari, ranger del parco e archeologi, mi concentro sull'atto della custodia, dalla rimozione delle piante al restauro di antichi monumenti nei parchi.
Al centro del mio progetto c'è l'immagine della Pietà; una madre che ha adempiuto al suo ultimo dovere di diligenza. Sono stato ispirato da una visita alla basilica di San Pietro a Roma, dove è esposta la famosa Pietà di Michelangelo. Ciò che mi ha colpito sono state le mani di Maria; una afferrando saldamente il corpo di Gesù, le sue dita premute profondamente nella pelle. L'altra mano è aperta, si apre da Gesù, come se lei lo stesse dando a noi. Prendo l'atteggiamento paradossale di Maria come punto di partenza per il mio progetto: ti aggrappi a ciò che è finito o lo lasci andare? Sia il Parco dell’Appia Antica che l'Amstelpark hanno una storia passata che merita di essere preservata, ma che allo stesso tempo richiede un grande sforzo per rimanere "viva".
Il Parco dell’Appia Antica ha una storia turbolenta nel corso degli ultimi 100 anni. Il parco è stato utilizzato sia per costruire case illegalmente che come discarica. Nel 1988 il parco è diventato un parco ufficiale e ciò ha segnato la rimozione della discarica. Gruppi di volontari sono ancora attivi e combattono principalmente contro la decadenza del parco, aumentando la consapevolezza tra i residenti locali. Nella mia ricerca, osservo questa conservazione collaborando con vari 'custodi'. Nel prossimo periodo cercherò le somiglianze e le differenze tra i custodi di entrambi i parchi. Quale atto di Maria prevale: lasciar andare o resistere?
Nel 2019 seguirò i custodi con una macchina fotografica, concentrandomi sui movimenti delle mani. Questo documento video osserva attentamente e segue le azioni dei guardiani e dei giardinieri e dipinge un'immagine di una Maria dei tempi moderni che cerca di preservare il parco che sta lentamente scivolando via dalle sue mani.
Pavèl van Houten collabora con il filosofo Bastiaan Bervoets e con una varietà di gestori del Parco Regionale dell'Appia Antica e dell'Amstelpark.
Al centro del mio progetto c'è l'immagine della Pietà; una madre che ha adempiuto al suo ultimo dovere di diligenza. Sono stato ispirato da una visita alla basilica di San Pietro a Roma, dove è esposta la famosa Pietà di Michelangelo. Ciò che mi ha colpito sono state le mani di Maria; una afferrando saldamente il corpo di Gesù, le sue dita premute profondamente nella pelle. L'altra mano è aperta, si apre da Gesù, come se lei lo stesse dando a noi. Prendo l'atteggiamento paradossale di Maria come punto di partenza per il mio progetto: ti aggrappi a ciò che è finito o lo lasci andare? Sia il Parco dell’Appia Antica che l'Amstelpark hanno una storia passata che merita di essere preservata, ma che allo stesso tempo richiede un grande sforzo per rimanere "viva".
Il Parco dell’Appia Antica ha una storia turbolenta nel corso degli ultimi 100 anni. Il parco è stato utilizzato sia per costruire case illegalmente che come discarica. Nel 1988 il parco è diventato un parco ufficiale e ciò ha segnato la rimozione della discarica. Gruppi di volontari sono ancora attivi e combattono principalmente contro la decadenza del parco, aumentando la consapevolezza tra i residenti locali. Nella mia ricerca, osservo questa conservazione collaborando con vari 'custodi'. Nel prossimo periodo cercherò le somiglianze e le differenze tra i custodi di entrambi i parchi. Quale atto di Maria prevale: lasciar andare o resistere?
Nel 2019 seguirò i custodi con una macchina fotografica, concentrandomi sui movimenti delle mani. Questo documento video osserva attentamente e segue le azioni dei guardiani e dei giardinieri e dipinge un'immagine di una Maria dei tempi moderni che cerca di preservare il parco che sta lentamente scivolando via dalle sue mani.
Pavèl van Houten collabora con il filosofo Bastiaan Bervoets e con una varietà di gestori del Parco Regionale dell'Appia Antica e dell'Amstelpark.